“Una miniatura incastonata nel Rotolo dell’Exultet”, ma anche “un colpo di aratro che ha smosso un terreno indurito e ha sollevato pensieri sepolti ma non spenti da una secolare esperienza storica”. Il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese orientali, ha fatto riferimento alla definizione data al pellegrinaggio di Paolo VI in Terra Santa per descrivere “i giorni Benedetti di incontro, ascolto e preghiera” dell’evento “Mediterraneo, frontiera di pace”. “I pastori che sono qui riuniti – ha ricordato nell’omelia della messa celebrata sabato mattina nella suggestiva cornice della Cattedrale di Bari – portano con sé le angosce, i problemi e le speranze dei popoli da cui provengono, ma riaccendono anche la luce della speranza e della carità, che è luce gentile e colonna di fuoco che guida i redenti al porto sicuro che la Parola ci indica”.
Del resto, ha aggiunto, se “Cristo ha dato in dono sé stesso, il pastore non può che lasciare che la sua vita sia come cera che ardendo si consuma ma la sua luce rischiara la notte del mondo”.
Nella Festa della Cattedra di Pietro, “che lega le due sponde del Mediterraneo, quella della cattedra di Antiochia nell’odierna Turchia e quella di Pietro a Roma, ora ricondotte in un unico giorno festivo”, il card. Sandri ha voluto pregare per “il nostro Santi Padre che riceveremo domani”. “Che sia – è stata la sua invocazione – il servo dei servi che con il suo ministero pontificio continua a dare luce, speranza e grazia al tempo difficile dei nostri giorni”.