Il saluto, prima della S. Messa in Corso Vittorio Emanuele II, di mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto.
È benvenuto, ancora una volta, Santo Padre, qui a Bari, «città dell’incontro, dell’accoglienza»,
come Lei stesso l’ha definita il 7 luglio 2018, pellegrino di pace per il Medio Oriente.
L’invocazione unanime di quel giorno, Sua e dei fratelli guide delle Chiese Cristiane – «su di
te sia pace» – risuona ancora oggi e da qui si espande in tutto il Mediterraneo. Nella luce del Cristo
«nostra pace» (Ef. 2,14), e nel giorno del Risorto, siete i benvenuti voi, pastori delle Chiese e delle
città che si affacciano lungo le rive di questo grande «lago di grazia e di preghiera», che abbraccia
Oriente e Occidente.
«Come sono belli i piedi dei messaggeri che annunciano la pace»! (Is 52,7).
Benvenuti Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio e Illustri
Autorità. E benvenuti voi tutti, fratelli e sorelle, nella città di San Nicola, confermata in questi giorni
«cantiere di pace». Le ossa di San Nicola, giunte da Myra a Bari, solcando il Mediterraneo, hanno
innalzato un ponte che né il tempo né le divisioni hanno mai demolito.
«Felice è davvero la città di Bari», ci fa cantare un’antica tradizione.
Felici noi tutti, a nostra volta pellegrini di pace, coperti dal manto tenero e misericordioso
della nostra patrona, la Vergine Maria Odegitria, Colei che mostra la via. La sua icona, traslata
dall’Oriente a Bari, raffigura la colomba della pace, che il Bambino Gesù regge, appoggiato al braccio
della Madre, e che oggi consegna a tutti noi, perché, come due anni fa sul sagrato della Basilica di
San Nicola, allargando lo sguardo sul Mediterraneo, la facciamo idealmente librare in cielo col nostro
ardente desiderio di pace.